13 febbraio 2012

Acqua pubblica: parte la Campagna di Obbedienza Civile

Ricevo questa informazione e ve la rimando.
Non pensate sia una cosa giusta? Perlomeno la presa in giro potrebbe non essere totale. Leggete e spargete voce!


Acqua pubblica: parte la Campagna di Obbedienza Civile

Il 4 e 5 febbraio è partita, con tante iniziative in tutta Italia, la Campagna di Obbedienza Civile per il ricalcolo della bolletta e per il rispetto del voto referendario, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

È partita in tutta Italia, la Campagna di Obbedienza Civile per il ricalcolo della bolletta e per il rispetto del voto referendario, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Con la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”. Se non saranno le istituzioni a far rispettare l’esito del referendum, saranno le cittadine e i cittadini a farlo. Per questo lanciamo la campagna di obbedienza civile: ovvero il rispetto della volontà popolare eliminando il profitto dalle bollette.
La “remunerazione del capitale investito”, che ricordiamo, è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, nella generalità dei casi, incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%. Il referendum era stato proposto per far valere un principio chiaro: nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti! E la risposta dei cittadini (95,8% a favore della cancellazione del profitto) non lascia alcun dubbio sull’opinione, praticamente unanime, del popolo italiano. Oggi, a distanza di alcuni mesi, risulta che, in tutto il territorio nazionale, nessun gestore abbia applicato la normativa, in vigore dal 21 luglio 2011, diminuendo le tariffe del servizio idrico. In altre parole tutti i gestori del servizio idrico italiano hanno ignorato con pretestuose argomentazioni l’esito referendario. Questo non può essere accettato!
La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”. È stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari. Lo scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è ovvio: ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente scaturito dai referendum.

Per informazioni sulla campagna e gli appuntamenti nelle città: www.obbedienzacivile.it

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