Ricevo questa informazione e ve la rimando.
Non pensate sia una cosa giusta? Perlomeno la presa in giro potrebbe non essere totale. Leggete e spargete voce!
Acqua
pubblica: parte
la Campagna di Obbedienza Civile
Il
4 e 5 febbraio è partita, con tante iniziative in tutta
Italia, la
Campagna di Obbedienza Civile per il ricalcolo della
bolletta e per
il rispetto del voto referendario,
promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
È
partita in tutta Italia, la Campagna
di Obbedienza Civile
per il ricalcolo
della bolletta e per il rispetto del voto referendario,
promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Con
la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del
Presidente
della Repubblica n. 116 è stata
sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione
della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre
bollette anche la componente della “remunerazione del capitale
investito”. Se
non saranno le istituzioni a far rispettare l’esito del
referendum,
saranno le cittadine e i cittadini a farlo. Per
questo lanciamo la campagna di obbedienza civile: ovvero il
rispetto
della volontà popolare eliminando il profitto dalle bollette.
La
“remunerazione del capitale investito”,
che ricordiamo, è pari al 7% della sommatoria degli
investimenti
effettuati nel periodo di affidamento al netto degli
ammortamenti,
nella generalità dei casi, incide sulle nostre bollette per
una
percentuale che oscilla,
a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%.
Il referendum era stato proposto per far valere un principio
chiaro:
nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti! E la
risposta dei cittadini (95,8% a favore della cancellazione del
profitto) non lascia alcun dubbio sull’opinione, praticamente
unanime, del popolo italiano. Oggi,
a distanza di alcuni mesi, risulta che, in tutto il
territorio
nazionale, nessun gestore abbia applicato la normativa, in
vigore dal
21 luglio 2011, diminuendo le tariffe del servizio idrico. In
altre parole tutti i gestori del servizio idrico italiano
hanno
ignorato con pretestuose argomentazioni l’esito referendario.
Questo
non può essere accettato!
La
campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le
bollette,
relative ai periodi successivi
al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla
componente
della “remunerazione del capitale investito”. È
stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di
“disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle
leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari.
Lo
scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è
ovvio:
ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente
scaturito dai referendum.
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