2 febbraio 2012

Quello che i giornali (non) dicono

Lavoriamo un attimo di fantasia estremizzando la cosa.

Sono Enrico Cicconi e a novembre, grazie a meriti accademici e istituzionali maturati nel campo delle telecomunicazioni, mi hanno nominato presidente dell'AgCOM. Bene. Ieri sera sono stato invitato ad un programma televisivo, Obelix, nel quale ho tenuto un intervento al riguardo di una possibile regolamentazione del web e dell'attuale offerta tecnologica in Italia. Ad un certo punto ho affermato: "Internet è da prendere con le pinze in quanto l'accesso a questa piattaforma è disomogeneo sul territorio e la maggior parte dei cittadini italiani è ancora tecnologicamente analfabeta. E' necessario istruire le nuove generazioni ad un uso consapevole di questo medium e potenziare le infrastrutture su tutto il suolo nazionale con il fine di renderlo uno strumento veramente democratico". Benissimo. Il giorno seguente ho appreso dalla principale testata italiana il profondo dissenso provocato dalla mia affermazione: "Internet è da prendere con pinze". No, aspetta un attimo, ma io ho detto anche altro. Apro l'articolo con la speranza di leggere il mio intervento per intero. Niente. Tutto ridotto alle prime sei parole.

Penso abbiate capito dove voglio andare a parare. Stamane la maggior parte dei giornali hanno riportato un'affermazione rilasciata da Monti a Matrix, programma culturalmente impegnato delle reti di Berlusconi: "che monotonia un posto fisso". Lì per lì le scatole mi sono girate. E non poco. Sono andato a vedermi l'intervento su youtube per avere la certezza dell'accaduto ed effettivamente, nell'estratto video, il premier pronunciava quelle cinque sciagurate parole. Però mancava tutta l'argomentazione. Affidatomi al Fatto, e ad un articolo di Caterina Soffici, sono riuscito a ricavare l'intero intervento.

”I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci”

Personalmente sono concorde con questa affermazione. A lavoro e all'università vedo tutti i santi giorni dei geronti, ancorati ai loro posti, che negano a chiunque anche la semplice possibilità di emergere. Dall'altro lato, una marea di stagisti non pagati, o sotto pagati se fortunati, sulle cui spalle vengono prodotti dei margini immensi. 

Eh ma le banche, i prestiti? Quelli vogliono le garanzie! Questo vuole licenziare tutti!

Mettiamo il caso che vengano abbassati i requisiti di accesso al credito e non venga toccato l'articolo 18. Con che soldi si andrebbe ad estinguere il debito verso la banca? Con un contratto da stagista che ha meno valore della carta igienica di un autogrill? L'unica cosa che cambierebbe sarebbe la percentuale e l'età media dei protestati. E poi nessuno ha parlato di licenziamento.

Sì ok, ma se si tocca l'articolo 18 poi il tuo capo ti può licenziare quando gli gira.

E' vero, ma è anche vero che un datore di lavoro è solo il primo degli organi che stanno tra un avviso di licenziamento e l'effettivo adempimento della pratica. In mezzo ci sono giudici, tribunali, avvocati, colleghi, appelli ecc. Se un lavoratore ha un rendimento attivo all'interno della sua azienda difficilmente verrà lasciato con il sedere a casa.

Questo non lo abbiamo neanche eletto.

Questa è la migliore che ho letto. Non voglio neanche commentarla per non offendere la vostra intelligenza.

Ad ogni modo si è sollevato un gran polverone nei social e nei commenti a video e notizie. Tutti giovani precari indignati. A cui dovrei appartenere. E allora perché in questo caso non ho alcuno spirito di appartenenza? Vorrei sapere la vostra in merito.

Ciao. 
Enrico.

4 commenti:

  1. Mi hai preceduto, nel proporre un post su questo argomento. Ma è andata bene così, poichè volendo esporre il tuo stesso punto di vista (controcorrente, a quanto pare, se ci limitassimo ad analisi superficiali come quelle adottate dai giornali e dai media), non sarei riuscito bene nell'intento quanto ci sei riuscito tu.
    Mi sarebbe piaciuto il link dell'articolo del fatto a cui ti riferisci.
    In cambio, io vi linko il video del discorso "incriminato" di Monti:

    http://www.youtube.com/watch?v=MvIVBSx_S40

    Detto questo, vi vorrei lasciare sottolineando che ammettendo un mercato del lavoro seppur flessibile, questo non debba essere atipico e senza garanzie. Quindi, citando Monti, riequilibriamo le asticelle di garanzie nei due estremi: i geronti da un lato e i giovani precari dall'altro.

    Vi abbraccio.

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  2. il link del Fatto Quotidiano, intendevo ovviamente!

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  3. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/02/posto-fisso-monti-ragione/

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  4. Vi ho assegnato un premio guardate qui!! http://mikyocchiblu.blogspot.com/2012/02/liebster-blog.html

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