26 marzo 2012

Fortress Europe

Ciao a tutti,

se anche voi siete interessati a temi quali il rifugio politico e il diritto d'asilo, vi segnalo il blog "Fortress Europe" curato da Gabriele Del Grande

Nel sito sono raccolte testimonianze, inchieste, documentazioni, dati agghiaccianti riguardo ciò che accade lungo le frontiere d'Europa.

Sconsigliato agli animi sensibili.

Un abbraccio!

Chi di Web Ferisce ...

Vi giro una notizia interessante! Grazie David per il suggerimento!
(fonte)

Il Cavaliere perde Mediaset(.com) 

La scarsa attenzione e, probabilmente, il poco amore verso le cose del web hanno giocato un brutto scherzo al Cavalier Berlusconi ed al suo impero televisivo.

Rti- Reti Televisive Italiane – gioiello di famiglia dell’ex Premier e storico nemico del web – ha, infatti, dimenticato di rinnovare la registrazione del nome di dominio www.mediaset.com con la conseguenza che una società americana se lo è aggiudicato ad un’asta ed ha, ora, iniziato ad utilizzarlo per vendere media-sets ovvero dispositivi di elettronica.

Inutili sono state le rimostranze della società del Cavaliere ed il procedimento esperito dinanzi alla competente autorità – il centro per l’arbitrato e la mediazione dell’Organizzazione Mondiale della proprietà intellettuale – nel tentativo di sostenere che l’aggiudicatario dell’ex nome a dominio di punta di casa Berlusconi avesse agito in mala fede.

Gli arbitri hanno respinto tutte le eccezioni dei legali della Casa del biscione e stabilito che questi ultimi non sono stati in grado di provare in alcun modo l’altrui mala fede e che, pertanto, legittimamente la Fenicius Llc, sta ora utilizzando il dominio www.mediaset.com.

L’espressione Mediaset che nel nostro Paese contraddistingue da decenni l’impero televisivo del Cavaliere, nel web è, secondo gli arbitri dell’Organizzazione Mondiale della proprietà intellettuale, un’espressione generica che legittimamente può essere utilizzata per la commercializzazione dei dispositivi informatici che le due parole che la compongono  – media sets – descrivono.

Una brutta batosta per l’orgoglio del Cavaliere ma, forse, un’occasione in più per rendersi conto che anche i più grandi ed i Signori dei privilegi, sul web, diventano gente comune soggetta a regole davvero eguali per tutti.

Dopo tante battaglie condotte da Rti contro il web, i pirati – veri e presunti – ed a favore di norme censoree [n.d.r. da ultimo il famigerato regolamento Agcom], con una battuta, ora, verrebbe da dire: chi il web ferisce, di web perisce.

Almeno sul web, Mediaset, sarà ora costretta a cambiar nome ed ad abbassare la cresta.

25 marzo 2012

We Need Love, We Love You!


(Fonte della foto)


Vi giro una news, un appello molto particolare che voglio condividere con voi!


Perché scoppi una guerra, è necessario un nemico da odiare. E' indispensabile che la macchina dei media manovrata dai governi crei il mostro. Israele deve odiare l'Iran, perché l'Iran odia Israele e la vuole distruggere. La parola alle armi. Lo dicono la TV, la stampa, i politici. Poi un padre, un israeliano scrive in Rete di amare ogni iraniano. Lui non ha intenzione di uccidere nessuno. Si può evitare una guerra con un appello dal web? Chissà. Per adesso, trentamila israeliani e iraniani si stanno scambiando messaggi e immagini di amicizia e rispetto impensabili solo settimana scorsa. Tutto è iniziato qualche giorno fa, con queste poche righe scritte da Ronny Edry di Tel Aviv.

"Ciao, sono Ronny. Ho 41 anni. Sono un padre, un progettista grafico, un insegnante, un cittadino di Israele. E ho bisogno del vostro aiuto. Ultimamente, nei telegiornali, sentiamo preannunciare una guerra. Enorme. I governi parlano di distruzione, autodifesa, come se questa guerra non avesse a che fare con noi. Tre giorni fa, ho pubblicato un poster su Facebook. Il messaggio era semplice: "Iraniani, non bombarderemo mai il vostro paese, vi amiamo". Accanto al poster ha aggiunto: "Al popolo iraniano, a ogni padre, madre, figlio, fratello e sorella. Perché ci sia un guerra tra di noi, è necessario che prima abbiamo paura l'uno dell'altro. Dobbiamo odiare. Io non ho paura di voi, non vi odio. Non vi conosco nemmeno. Nessun Iraniano mi ha mai fatto del male. Non ho nemmeno mai conosciuto un Iraniano … giusto uno a Parigi, in un museo. Un tipo simpatico. Qualche volta qui vedo un Iraniano in TV. Parla di una guerra. Sono certo che non rappresenta tutto il popolo iraniano. Se sentite qualcuno in TV parlare di un bombardamento su di voi … state certi che non sta rappresentando tutti noi. Non sono un rappresentante ufficiale del mio Paese. Ma conosco le strade della mia città, parlo ai miei vicini, i miei famigliari, i miei amici e a nome di tutte queste persone … vi vogliamo bene. Non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male. Al contrario, ci piacerebbe incontrarvi, prendere un caffè assieme e parlare di sport. A tutti coloro che provano lo stesso, condividete questo messaggio e aiutatelo a raggiungere il popolo iraniano."
In ventiquattro ore hanno iniziato a condividere il poster su Facebook. Nel giro di quarantott'ore gli Iraniani hanno iniziato a rispondere ai poster e ricambiare il loro amore per noi. Centinaia di messaggi che dicevano Israeliani "vi amiamo anche noi". Il giorno dopo eravamo in TV, sui giornali, prova del fatto che il messaggio stava viaggiando. Velocissimo.
Ora vogliamo fare in modo che il messaggio giunga ovunque, non solo alla comunità di Facebook, ma a tutti. Questo è un messaggio da parte della gente, per la gente.
Quindi, per favore, non odiare e aiutaci a diffondere questo messaggio." Ronny Edry

(Fonte)

Grazie Marco B. per la condivisione!

Israele // Iran > Non vogliamo nessuna guerra! NO WAR



18 marzo 2012

Kony 2012

Kony 2012, una campagna globale.
Please watch the video and share the content with your friends on FaceBook, Twitter and in your life!
Enrico

13 marzo 2012

Domenicanon #03


Più un mese dall'ultimo post. Mea culpa.
Alcuni di voi forse non se ne sono manco accorti, soprattutto grazie ad un rocambolesco salvataggio in zona Cesarini compiuto, con estrema maestria e sapienza, da Enrico "Muscio" Lomuscio. Altri, probabilmente, hanno passato le serate nell'angolo di un box doccia, con la testa tra le mani, i volti sommersi da lacrime e sapone, chiedendosi, tra un singhiozzo e l'altro, quando sarebbe uscita una nuova sparata del sottoscritto.


Bene fanciulli e fanciulle, datevi una sciacquata, asciugatevi le membra, piastratevi i capelli, accorciate le basette, limatevi le unghie, non c'è tempo per vestirsi, accappatoio e via, luci, motore, azione, Bergamo.

Studio cinema, o almeno i più pensano così. Non posso che provare comprensione per questo diffusissimo pregiudizio. L'altisonanza del nome, di cui si effigia la mia facoltà, può trarre, vagamente, in inganno: "Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione". Essendo però io affetto da una strana forma di balbuzie selettiva, evito puntualmente di sciorinare l'intero nome con chiunque mi domandi qualcosa a riguardo dei miei studi.

...uno due tre... "Cosa studi?" ...cinque sei sette... "Ingegneria del Cinema" ...uno due tre... "Ma quindi sei un regista!" ...cinque sei sette... "No, sono un web designer" ...uno due tre... "Ah! ma cosa c'entra scusa?" ...cambio dama... "E' stato un piacere, ciao ciao..."

Tre anni di "Ingegneria del Cinema", quattro e mezzo effettivi, un solo corso sul Cinema, e non ho mai visto un set dal vivo. Fino a questa domenica. Alla buon'ora.


Cosa ci facessi lì rimane un mistero, o almeno vorrei rimanesse tale per ora. Anzi, per sempre. Che poi il significato di queste due parole mi è totalmente oscuro, o perlomeno lo trovo alquanto errato nel suo utilizzo. L'ingegnere che è in me uscirà fuori in tutta la sua fredda razionalità, o forse no, non so ancora dove voglio andare a parare. "Per sempre". Generalmente è rivolto al futuro: "ti amerò per sempre", "saremo amici per sempre", "sarai nel mio cuore per sempre". E potrei andare avanti per altre mille righe elencandovi frasi dal contenuto iperglicemico.


Nel momento in cui viene fatta questa affermazione viene sancito però un istante. Una frazione di momento. E cosa c'è di più lontano dall'infinito, dal "per sempre", se non un attimo? Il mio freddo raziocinio degno di un film alla "ritorno al futuro" mi suggerisce dalla regia che tutto ciò solleva un paradosso temporale di non poco conto. Se io amerò per sempre una persona... il mio amarla... deve valere anche al passato. Voglio dire, "per sempre" è in tutte le direzioni, indipendentemente dallo scorrere del tempo. No? Ne desumo che chiunque abbia mai fatto affermazioni del genere, compreso il sottoscritto, abbia sempre amato e sempre tradito. Allo stesso momento. Nello stesso istante.


Perché non essere realisti, meno ipocriti con se stessi e con il proprio partner, e utilizzare invece dei comodissimi e spazio-temporalmente corretti "da ora in poi", "per un po'", il gastronomico "quanto basta", "finché non tirerò le cuoia". E poi il dubbio è benefico.


Niente, pensavo che dalle profondità del mio cinismo ingegneristico risalisse un'anima romantica in grado di ribaltare l'intero monologo con un magistrale coup de théatre. Ho miseramente fallito.






Non so come chiudere questo post, ma se tu...
...sì proprio tu che stai leggendo...
...se tu sei innamorato...
...e sei un crononauta professionista...
 ...sappi che puoi ritenerti veramente fortunato.

Baci e abbracci.
Enrico.