Più un mese dall'ultimo post. Mea culpa.
Alcuni di voi forse non se ne sono manco accorti, soprattutto grazie ad un rocambolesco salvataggio in zona Cesarini compiuto, con estrema maestria e sapienza, da Enrico "Muscio" Lomuscio. Altri, probabilmente, hanno passato le serate nell'angolo di un box doccia, con la testa tra le mani, i volti sommersi da lacrime e sapone, chiedendosi, tra un singhiozzo e l'altro, quando sarebbe uscita una nuova sparata del sottoscritto.
Bene fanciulli e fanciulle, datevi una sciacquata, asciugatevi le membra, piastratevi i capelli, accorciate le basette, limatevi le unghie, non c'è tempo per vestirsi, accappatoio e via, luci, motore, azione, Bergamo.
Bene fanciulli e fanciulle, datevi una sciacquata, asciugatevi le membra, piastratevi i capelli, accorciate le basette, limatevi le unghie, non c'è tempo per vestirsi, accappatoio e via, luci, motore, azione, Bergamo.
Studio cinema, o almeno i più pensano così. Non posso che provare comprensione per questo diffusissimo pregiudizio. L'altisonanza del nome, di cui si effigia la mia facoltà, può trarre, vagamente, in inganno: "Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione". Essendo però io affetto da una strana forma di balbuzie selettiva, evito puntualmente di sciorinare l'intero nome con chiunque mi domandi qualcosa a riguardo dei miei studi.
...uno due tre... "Cosa studi?" ...cinque sei sette... "Ingegneria del Cinema" ...uno due tre... "Ma quindi sei un regista!" ...cinque sei sette... "No, sono un web designer" ...uno due tre... "Ah! ma cosa c'entra scusa?" ...cambio dama... "E' stato un piacere, ciao ciao..."
Tre anni di "Ingegneria del Cinema", quattro e mezzo effettivi, un solo corso sul Cinema, e non ho mai visto un set dal vivo. Fino a questa domenica. Alla buon'ora.
Cosa ci facessi lì rimane un mistero, o almeno vorrei rimanesse tale per ora. Anzi, per sempre. Che poi il significato di queste due parole mi è totalmente oscuro, o perlomeno lo trovo alquanto errato nel suo utilizzo. L'ingegnere che è in me uscirà fuori in tutta la sua fredda razionalità, o forse no, non so ancora dove voglio andare a parare. "Per sempre". Generalmente è rivolto al futuro: "ti amerò per sempre", "saremo amici per sempre", "sarai nel mio cuore per sempre". E potrei andare avanti per altre mille righe elencandovi frasi dal contenuto iperglicemico.
Nel momento in cui viene fatta questa affermazione viene sancito però un istante. Una frazione di momento. E cosa c'è di più lontano dall'infinito, dal "per sempre", se non un attimo? Il mio freddo raziocinio degno di un film alla "ritorno al futuro" mi suggerisce dalla regia che tutto ciò solleva un paradosso temporale di non poco conto. Se io amerò per sempre una persona... il mio amarla... deve valere anche al passato. Voglio dire, "per sempre" è in tutte le direzioni, indipendentemente dallo scorrere del tempo. No? Ne desumo che chiunque abbia mai fatto affermazioni del genere, compreso il sottoscritto, abbia sempre amato e sempre tradito. Allo stesso momento. Nello stesso istante.
Perché non essere realisti, meno ipocriti con se stessi e con il proprio partner, e utilizzare invece dei comodissimi e spazio-temporalmente corretti "da ora in poi", "per un po'", il gastronomico "quanto basta", "finché non tirerò le cuoia". E poi il dubbio è benefico.
Niente, pensavo che dalle profondità del mio cinismo ingegneristico risalisse un'anima romantica in grado di ribaltare l'intero monologo con un magistrale coup de théatre. Ho miseramente fallito.
Baci e abbracci.
Enrico.
Cosa ci facessi lì rimane un mistero, o almeno vorrei rimanesse tale per ora. Anzi, per sempre. Che poi il significato di queste due parole mi è totalmente oscuro, o perlomeno lo trovo alquanto errato nel suo utilizzo. L'ingegnere che è in me uscirà fuori in tutta la sua fredda razionalità, o forse no, non so ancora dove voglio andare a parare. "Per sempre". Generalmente è rivolto al futuro: "ti amerò per sempre", "saremo amici per sempre", "sarai nel mio cuore per sempre". E potrei andare avanti per altre mille righe elencandovi frasi dal contenuto iperglicemico.
Nel momento in cui viene fatta questa affermazione viene sancito però un istante. Una frazione di momento. E cosa c'è di più lontano dall'infinito, dal "per sempre", se non un attimo? Il mio freddo raziocinio degno di un film alla "ritorno al futuro" mi suggerisce dalla regia che tutto ciò solleva un paradosso temporale di non poco conto. Se io amerò per sempre una persona... il mio amarla... deve valere anche al passato. Voglio dire, "per sempre" è in tutte le direzioni, indipendentemente dallo scorrere del tempo. No? Ne desumo che chiunque abbia mai fatto affermazioni del genere, compreso il sottoscritto, abbia sempre amato e sempre tradito. Allo stesso momento. Nello stesso istante.
Perché non essere realisti, meno ipocriti con se stessi e con il proprio partner, e utilizzare invece dei comodissimi e spazio-temporalmente corretti "da ora in poi", "per un po'", il gastronomico "quanto basta", "finché non tirerò le cuoia". E poi il dubbio è benefico.
Niente, pensavo che dalle profondità del mio cinismo ingegneristico risalisse un'anima romantica in grado di ribaltare l'intero monologo con un magistrale coup de théatre. Ho miseramente fallito.
Non so come chiudere questo post, ma se tu...
...sì proprio tu che stai leggendo...
...se tu sei innamorato...
...e sei un crononauta professionista...
...sappi che puoi ritenerti veramente fortunato.
Baci e abbracci.
Enrico.
Che fai, mi rubi il lavoro elucubrativo?!?!
RispondiEliminaBelle foto, comunque, e bentornato su domenicanon :)
Ciao, tu mi dai sempre tante soddisfazioni! A presto! Bacio.
EliminaSplendido, narrativamente parlando! Per le foto, sn viste da mobile e nn rendono molto, ma so che la tecnica c'é. C'é sempre stata! Ma a questo proposito, quando affermi di saper andare in bicicletta, e ti sfugge di temporalizzare l'evento, significa che in realtà hai sempre saputo andarci? Ma in fondo é come il parlare: si impara. Dunque la capacità é già in noi, in fase potenziale. Dunque possiamo (posso, meglio) affermare che é da Sempre che tu avevi hai avrai scritto questo post.
RispondiEliminaPer le foto intendevo dire che io le sto vedendo da mobile quindi nn mi rendono bene. Nel caso fosse poco chiaro.
RispondiElimina(la parte dopo, presumo sia chiara di suo!)
Ottima riflessione, in piena chiave cinematografica (non so perchè penso a JJ Abrams :-P) sulla nostra quotidianità. Bellissime foto, continua così!!
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